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14

nov

Islands of Los Angeles

LCanyonA few hundred yards up Sunset, on the road to the Valley, there’s an island on Laurel Canyon boulevard. It’s just in front of the Canyon Country Store. On its back, still stands the house where Jim Morrison used to live when the Canyon was the place to be if you were a cool musician in the sixties.
It is exactly at that time that this triangular island raised to prominence as the place to see and be seen in Los Angeles.
Andrea Veglia, Hippies on an Island in the Sixties
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13

nov

Cronache da mare e monti #2

cover-ITALIC-N4“…Gli immobili costruiti al mare e in montagna durante il boom degli anni ’50-’60 mostrano evidenti segni di obsolescenza. Adeguarli agli standard attuali è costoso, spesso ogni oltre convenienza. Il piano casa è una buona occasione per ristrutturare, o demolire e ricostruire meglio. In questo senso una domanda più ristretta ed avveduta è sicuramente un incentivo ad una più elevata qualità architettonica. Come già avviene nelle città, le imprese dovranno lavorare più sul restauro e sul nuovo di qualità che sulla quantità dozzinale.
L’insieme di queste considerazioni può aprire una fase nuova. Come tutte le fasi avrà le sue opportunità, se si saprà come coglierle. Anziché piangere sul latte versato dello scempio ambientale, o disperarsi per la fine della cuccagna del mercato immobiliare, ambientalisti e developer potrebbero ritrovarsi infine uniti nella consapevolezza che la prosperità economica del nostro Paese non può prescindere dalla sua bellezza.”
da Andrea Veglia, “Cronache da Mare e Monti”. Italic 4, giugno/luglio 2011.

12

nov

Cronache da mare e monti #1. Come cambia il paesaggio dei luoghi di vacanza?

italic 1“…quello delle seconde case al mare e in montagna è un fenomeno diffuso. Basti pensare che solo in Italia sono 3,5 milioni: l’11,5% del patrimonio immobiliare complessivo. Un boom costante, che non ha smesso di crescere nemmeno in questi anni di crisi. Se da un lato si potrebbe vedere il bicchiere mezzo pieno dell’edilizia “volano dell’economia” in movimento, dall’altra si deve fare i conti con il continuo consumo di un territorio già densamente costruito per mettere sul mercato nuove abitazioni che restano vuote per 50 settimane l’anno. Cinquanta settimane in cui non producono nessuna ricaduta economica sul loro contesto e non aiutano il mercato del turismo. (…) E mentre ci appassioniamo alle grandi trasformazioni delle nostre città, i luoghi dove trascorriamo periodi che vorremmo di relax vivono cambiamenti inesorabili.”
da Andrea Veglia, “Cronache da mare e monti. Come cambia il paesaggio dei luoghi di vacanza?” Italic 1, aprile 2011
http://www.italicnews.it/edicola/aprile-2011/

07

nov

Grande successo del bar Pilsner Urquell all’aeroporto di Venezia

pilsner urquell

A poco più di sei mesi dall’inaugurazione, il Corner Pilsner Urquell situato presso l’area delle partenze dell’aeroporto Marco Polo di Venezia si conferma un concept bar di grande successo, con gli oltre 30.000 passeggeri che ad ora vi hanno fatto sosta per una degustazione, ed oltre 5.000 bicchieri spillati mensilmente: un risultato davvero sorprendente.

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07

nov

2 Projects for UIA

imagePAT. e Camillo Boano con un’introduzione di Tomà Berlanda. Trauben Edizioni, Torino, 2008
“…una nuova tappa nel processo di sintesi disciplinare che ha luogo all’interno dello studio. Si tratti di un modulo per abitazioni di emergenza in situazione disagiate o di una struttura di informazione temporanea, la qualità del progetto si fa garante della produzione di un’architettura che non è mai effimera. La capacità di risolvere in modo autosufficiente i temi che di solito vengono demandati ad apporti specialistici esterni fa si che i cinque architetti siano in grado di meglio coordinare le varie fasi e settori della produzione edilizia, a sostegno di una cultura del tettonico che innalzano al rango di poetica della costruzione. Per questo, nella contemporaneità fatta sempre più spesso di vane immagini, i loro disegni sono in grado di trasmettere la dignità del fare architettura.” dall’introduzione di Tomà Berlanda
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06

nov

Biennale della democrazia 2011 – Democrazia no stop

Locandina-Palazzo-del-Lavoro-CopertinaAndrea Veglia di PAT. interviene sul tema
Palazzo del lavoro: passato, presente, possibili futuri
La recente approvazione del progetto di riconversione in centro commerciale del Palazzo del Lavoro di Pier Luigi Nervi, padiglione espositivo realizzato in occasione delle celebrazioni del Centenario dell’Unità d’Italia, solleva questioni rilevanti in merito alle scelte politiche di trasformazione della città di Torino e di gestione del suo patrimonio architettonico.
>>>>Vai al programma completo dell’evento su zerounidicipiù
>>Leggi gli appuntamenti della Biennale della Democrazia sul Giornale dell’Architettura

06

nov

UIA Infopoint competition

uia
PAT. ha vinto il terzo premio nella UIA Infobox competition, a cui hanno partecipato 460 gruppi under 35 di tutto il mondo. Il concorso, organizzato nell’ambito del congresso UIA Torino 2008, era finalizzato alla realizzazione di un luogo d’incontro e di relax dedicato alla democrazia urbana. Il bando richiedeva di progettare una “casa” per l’architettura, con una superficie massima di 100 mq, da realizzare con materiali riciclabili ed eco-compatibili, fruibile giorno e notte, da localizzare nel centro di Torino durante il periodo del congresso.
>> Vai al sito dell’UIA

06

nov

Fred Gray, Designing the Seaside

seasideReaktion Books 2006
Tra i vari temi ricorrenti sulle pagine di Label ce n’è uno a me particolarmente caro. È l’architettura delle località balneari. (…) È con grande piacere, quindi, che saluto l’uscita di Designing the Seaside, in cui lo storico inglese Fred Gray affronta il tema di questa architettura dedicata prevalentemente ai momenti di svago: un tema, com’egli conferma nell’introduzione, generalmente considerato non troppo serio in ambienti accademici.
>Leggi la recensione completa di Andrea Veglia. Label 24, winter 2007
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06

nov

Peter Eisenman, The Formal Basis of Modern Architecture

archi_eisenmanLars Muller Publishers 2006
“La forma non è il fine, ma solo il risultato del nostro lavoro”, sosteneva Mies van der Rohe nella sua fase più radicale, anni ‘20. Non era esattamente della stessa opinione il giovane Peter Eisenman, che nel 1963 presentava a Cambridge la sua tesi di dottorato dal titolo The Formal Basis of Modern Architecture.
A uscire oggi per Lars Müller è la fedele riproduzione di quella tesi. Quasi quattrocento pagine ciclostilate, scritte solo su un lato, senza nessuna correzione salvo quelle originali, fatte a matita sul testo. Più che un libro, una reliquia.
>>Leggi la recensione completa di Andrea Veglia. Label 23, autumn 2006