30
ott
Ares-UIA competition
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PAT. ha ricevuto una Menzione d’Onore nel concorso Renewable Energy Sources & Bioclimatic Architecture For Shells To Shelter People Affected By Natural Disasters, promosso dall’ Unione Internazionale degli Architetti, attraverso il programma ARES (Architecture and Renewable Energy Sources).
>>Guarda i progetti premiati
17
ott
Valutazione economico-ambientale di soluzioni di involucro edilizio
- By patadmin
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Una nuova metodologia per misurare la performance globale (energetica,
ambientale e di costo) in relazione al ciclo di vita nel settore delle costruzioni. L’applicazione
illustrata riguarda la prestazione globale di componenti edilizi di chiusura opaca verticale.
>>Francesca Thièbat su Costruire in Laterizio 132, novembre/dicembre 2009
15
ott
Progettazione e valutazione di uno stabilimento industriale
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Andrea Veglia e Sara Bono, “Progettazione e valutazione di uno stabilimento industriale”, Bioedilizia Italia – Atti del Congresso Nazionale di Architettura Sostenibile, Celid, 2007
>>Leggi il paper
14
ott
Criteri di sostenibilità nel processo progettuale
- By patdesign
Francesca Thièbat (con introduzione di Mario Grosso), “Criteri di sostenibilità nel processo progettuale: un caso studio”, in Architettura_Energia, Edicom 2007
>>Compra online!
13
ott
Intervista a Maria Giuseppina Grasso Cannizzo
- By patdesign
…Credo di arrivare alla soluzione di progetto partendo da un’analisi dei vincoli oggettivi, delle necessità e dei desideri della committenza e non da considerazioni di tipo formale e decorativo. Un atteggiamento di questo tipo porterebbe a soluzioni deboli, a schemi formali precisi e ripetitivi. Tutto diventerebbe opinabile e legato esclusivamente al gusto o alle tendenze collettive del momento.
Francesca Thiébat, World Sicily Award, Label 23, autumn 2006
13
ott
Intervista a Graham Stirk di Rogers Stirk Harbour + Partners
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“…Nel tempo abbiamo cercato di sviluppare alcune idee fondamentali, alcuni principi che legano tutti i nostri lavori. Possiamo definirlo un filo comune, composto da questi elementi chiave: città e contesto urbano, flessibilità, leggibilità, spazio pubblico, coscienza ambientale e lavoro di squadra. Tutto questo forma la base sulla quale ci interroghiamo e cerchiamo una risposta concettuale alle esigenze dei nostri clienti.”
Andrea Veglia, City Jellyfish, Label 25, spring 2007
13
ott
Intervista a John Pardey
- By patdesign
“Tra gli architetti che mi hanno indicato la via, Jørn Utzon occupa una posizione centrale. Durante il secondo anno di architettura mi capitò tra le mani il suo progetto per le Fredensborg courtyard housing, e improvvisamente svanì qualsiasi confusione – tutto sembrava chiaro. Ecco un architetto che utilizzava elementi semplici quali il luogo, la natura e l’abitazione, armonizzando con facilità spazi interni ed esterni. Non c’era nulla di radicalmente nuovo nei suoi progetti, nel costruire quelle case prendeva spunto da altre profonde tradizioni culturali, dall’Africa alla Cina. Limitava la scelta di materiali a mattoni, piastrelle e legno.”
Andrea Veglia, Pardey’s Pace. Label 21, spring 2006
11
ott
Intervista a Zoltan Pali di SPF:a
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“…L’atto del costruire affonda le radici nella realtà, negli aspetti tecnici del come si realizza un edificio, ed è questa la filosofia che mi fa andare avanti. Costruire è nella nostra natura (guardate come si comportano i bambini coi mobili di casa: la prima cosa che fanno è cercare di costruirci fortini e fortezze; è la cosa più naturale del mondo). È questa tendenza naturale che cerco di domare quando creo un progetto – la soluzione deve emergere naturalmente dalla conoscenza di come si compongo gli elementi. Se esiste arte e bellezza alla fine di questo processo, non è che la ciliegina sulla torta.”
Andrea Veglia, Still alive and well, Label 24, winter 2007
09
ott
Carlo Mollino, Casa in collina per Domus
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Andrea Veglia, “Torino Modern #8-Carlo Mollino, Casa in collina per Domus”. Label 24, winter 2007
08
ott
Lounging in Palm Springs
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Andrea Veglia, “Lounging in Palm Springs”, Architrip. Label 24, Winter 2007
06
ott
Umberto Cuzzi, Centro di produzione RAI
- By patdesign
Umberto Cuzzi faceva parte del Miar, il Movimento Italiano per l’Architettura Razionale, che a Torino comprendeva Levi Montalcini, Sottsass, Aloisio, Pagano, ed era tra gli animatori de “La Saliera”, un cenacolo che riuniva gli esponenti dell’avanguardia culturale cittadina nel campo delle arti, frequentato da figure come Sartoris, Spazzapan, Mollino. Il centro di produzione Rai è una delle ultime opere della sua carriera; discussa, per via del controverso inserimento nel tessuto storico, con l’arretramento dal filo stradale che scompone l’allineamento di via Verdi. Ma il dettaglio è elegante, una composizione di parallelepipedi in cui si alternano superfici interamente vetrate ad altre interamente cieche, impreziosite dal rivestimento in pietra, modulare, in grandi lastre. Su via Verdi, il basamento è costituito da un rilievo in ferro di Franco Garelli, un esempio di quell’integrazione tra arte e architettura allora comune a Torino, dove la frequentazione tra artisti e professionisti era assidua e proficua.
da Andrea Veglia, Torino Modern #7-Umberto Cuzzi, Centro di produzione RAI.
Label 23, autumn 2006
06
ott
Gualtiero Casalegno, Grattacielo in piazza Solferino
- By patdesign
Casalegno è uno dei grandi dell’architettura torinese del dopoguerra. È uno dei pochi che si sono distinti per una certa costanza nell’affrontare la sfida del costruire in modo moderno, senza indulgere a nostalgie e timidi mimetismi.
Ne è esempio la torre di piazza Solferino, un intervento che oggi definiremmo mixed-use: negozi, uffici e abitazioni. In testa l’attico, una vera e propria villa con giardino al sedicesimo piano e in pieno centro.
Andrea Veglia, Torino Modern #6-Gualtiero Casalegno, Grattacielo in piazza Solferino. Label 22, summer 2006
05
ott
Vijfting jaar Autosnelweg Turijn-Savona
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Andrea Veglia, “Vijfting jaar Autosnelweg Turijn-Savona”. de Architect, aprile 2006
05
ott
Casa Nasi
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Andrea Veglia, “Torino Modern #9 – Sergio J. Hutter, Casa Nasi”. Label 25, spring 2007
04
ott
Mario Passanti e Paolo Perona, Manifattura di Moncalieri
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È indubbio il fascino che questo edificio esercita, a più di cinquant’anni dalla sua costruzione, su chi abbia un occhio per l’architettura.
La manifattura sembra avvolta da un alone di mistero, derivante dal suo apparente abbandono e dalla volontà di negarsi alla città: arretrata rispetto al filo strada, nasconde gli ingressi alla vista del passante.
da Jacopo Testa, Torino Modern #5-Mario Passanti e Paolo Perona, Manifattura di Moncalieri. Label 21, spring 2006
03
ott
Nello Renacco, Padiglioni delle Regioni
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Andrea Veglia, “Torino Modern #4-Nello Renacco, Padiglioni delle Regioni”. Label 20, winter 2006
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